Il mio percorso formativo e di specializzazione è iniziato durante gli anni universitari, quando durante il quarto anno di università sono rimasta particolarmente affascinata e attratta da Federico Fracassi, allora docente di un modulo di patologia medica. È per tale ragione che decisi di intraprendere con lui un percorso di internato, possibilità (a mio avviso estremamente utile e formativa) che offre l’università di Bologna a tutti gli studenti volenterosi che vogliano affacciarsi al mondo lavorativo sin da studenti. Così, sin dal quarto anno di università, senza avere minimatemene idea di quello che poteva essere il mio futuro, iniziai a frequentare l’Ospedale Veterinario Universitario dell’Università di Bologna. Durante l’internato ho avuto la possibilità di osservare e seguire l’attività clinica specialistica di Federico Fracassi e, nel contempo, di dedicarmi ai progetti di ricerca che sin da subito mi hanno vista coinvolta in prima persona. Fu così che nacque la mia passione per l’endocrinologia e in particolare per l’attività di ricerca clinica che, ancora oggi, è ciò che più mi appassiona.
Dopo la laurea ho deciso di rimanere in Università poiché mi terrorizzava un po' l’idea di dedicarmi alla libera professione. Ero consapevole che quello che avrei potuto imparare in un ambiente così stimolante e formativo come era l’Ospedale Veterinario Universitario dell’Università di Bologna, non l’avrei mai imparato fuori con l’attività da libero professionista. Ho pertanto iniziato dapprima un Intership in medicina interna e poi il dottorato di ricerca in Medicina Interna (in particolare sul diabete mellito del cane). In quegli anni ho svolto sia attività clinica che attività di ricerca e ho iniziato a scrivere in prima persona (e quindi ho visto con grande soddisfazione pubblicati) i miei primi lavori scientifici. Contestualmente, sempre mossa dalla voglia di imparare e di specializzarmi sempre di più, ho deciso di intraprendere il percorso di Residency in Medicina Interna dei piccoli animali. Ricordo ancora il momento in cui Federico mi propose di iniziare questo percorso. Lo vedevo come qualcosa di irraggiungibile e non mi sentivo minimamente all’altezza di un percorso simile. Tuttavia, mossa dall’entusiasmo e dalla passione che da sempre ho verso questo mestiere, ho deciso di accettare la proposta di Federico e di iniziare con entusiasmo, seppur con un po' di timore, la Residency. Devo ammettere che gli anni di training non sono stati la parte più difficile della Residency. Sono sempre riuscita a trovare il modo di conciliare la vita lavorativa con i periodi di studio e la vita privata/sociale (cosa fondamentale se si vuole sopravvivere). Ovviamente, la parte più tosta dell’intero percorso sono stati i periodi di studio in vista degli esami. Quei periodi sono stati piuttosto complessi poiché richiedono continuative ore e giorni e giorni di studio. Mentre studiavo avevo la continua sensazione di non essere in grado di riuscire a memorizzare un programma così vasto come quello che il programma impone. Invece mi sono dovuta ricredere. Ho superato con successo entrambi gli esami al primo tentativo e ho ottenuto il diploma quest’anno.
Quello che mi piace di più del mio mestiere è condividere esperienze e conoscenze con i colleghi e gli studenti. Motivo per cui ho deciso di rimanere in ambiente universitario e di entrare nei board di due prestigiose società come la società italiana di Medicina Interna Veterinaria e la Società Europea di Endocrinologia Veterinaria.
Non rimpiango nulla del percorso sostenuto fino ad oggi e ogni volta che qualcuno mi chiede: “ma consiglieresti un percorso come il tuo?” La mia risposta è: “assolutamente sì, se è quello che vuoi.” Se c’è una cosa che ho imparato da tutto questo percorso è che non bisogna mai sentirsi inadeguati per qualcosa. Tutto è fattibile, se c’è la volontà e la determinazione nel portare avanti quella cosa/raggiungere quell’obiettivo. Quindi se è quello che vuoi, puoi farlo, devi farlo e ci riuscirai…